top of page

 

Corso di sceneggiatura

docente: Fabio Sanna

 

durata: 3 mesi  

50 ore di lezione frontale

esercitazioni

 

gennaio 2016 - aprile 2016

 

inizio lezioni: 12 gennaio

ogni martedì dalle 19 alle 22

(durante la settimana sono previste esercitazioni)

 

scadenza iscrizioni: 8 gennaio

 

Il cinema è un viaggio.

Fare film significa mettersi in movimento, spostarsi, andare.

Ogni viaggio è diverso dall’altro: c’è chi parte con un itinerario prestabilito, chi si lascia guidare dal caso, chi durante la strada varia direzione a seconda delle contingenze.

All’inizio di ogni viaggio, però, c’è sempre una mappa. Esistono diversi tipi di mappa, alcune sono disegnate su carta da un amico che ha compiuto lo stesso percorso e ci indica la strada migliore( in modo, diremmo così, ‘artigianale’), ci sono cartine dettagliatissime curate dai migliori esperti in circolazione e che si trovano nelle librerie, c’è l’ombra che il sole  getta sulla terra per  orientarsi con i quattro punti cardinali.

Al cinema, la mappa è la sceneggiatura.

E’ strano, ma proprio l’arte dell’immagine parte comunque dalla parola, stabilendo qui l’unico contatto concreto con la letteratura, erroneamente considerata parente prossima del cinema, che è più festa dell’occhio che dell’intelligenza.

La sceneggiatura non è un genere letterario, è uno strano oggetto più utile che bello(nella maggior parte dei casi, è infatti difficilissimo trovare sceneggiature ‘belle da leggere’), concepito per analizzare e  strutturare immagini che ancora non esistono. E’ quasi la ‘futura memoria’ di qualcosa che ancora non c’è.

Pur non essendo un genere letterario, e qui risiede la sua seconda stranezza, la sceneggiatura è roba per scrittori. Il rigore formale che richiede non può essere lasciato al caso, la tecnica che conduce alla costruzione di dialoghi non letterari e non teatrali, richiede la conoscenza di entrambi per poterne fare a meno. Il grado di distanza che si deve creare tra l’efficacia del testo e la possibilità di  tradurlo in immagini, è roba per penne sottili, capaci di comprendere la differenza, per esempio, tra un dialogo ‘dicibile(il dialogo teatrale) e il dialogo ‘udibile’  il dialogo cinematografico).

Le emozioni costruite dalla ‘macchina film’ nascono dalla mappa-sceneggiatura che, esattamente come nel viaggio, può essere di tanti tipi: per sempio c’è la sceneggiatura di ferro, mappa precisa con dialoghi e scene curate fin nei minimi dettagli per lasciare il meno possibile all’improvvisazione sul set, c’è un semplice abbozzo, un’idea vaga scritta in poche righe che sarà da spunto per il regista che ama, e si può permettere, di gestire il set a suo piacimento, e poi c’è lo storyboard, la sceneggiatura disegnata, una lunga sequenza di strisce che ricostruiscono ogni singola inquadratura così come dovrà essere composta.

Tanti modi per scriverla, tanti modi per viaggiare.

La sceneggiatura è solo la mappa che condurrà l’autore alla meta agognata, una storia per immagini, e resta strumento unico e irripetibile di conoscenza e costruzione del film che si farà.

 

Il corso

 

 

Pensare il film

 

La documentazione

 

Il soggetto cinematografico

 

Il trattamento

 

La scaletta

 

La sceneggiatura

 

L'adattamento

 

La costruzione di una scena

 

I dialoghi

 

 

Da gennaio 2015 a febbraio 2016

 

COSTO

 

350 € pagamento in unica soluzione

oppure

 

3 rate da 125 €

Il corso è aperto ad un numero massimo di 15 allievi.

Scadenza iscrizioni: 08 gennaio

bottom of page